I cippi
Dal punto di vista amministrativo, Sant’Erasmo ha mantenuto lo status di litorale fino al 1990, quando un Decreto del Ministero per i Lavori Pubblici dovette prendere atto, dopo quasi un secolo, delle sensibili variazioni territoriali occorse soprattutto nel Novecento. La creazione delle dighe foranee alla bocca di porto di Lido ha infatti allontanato per centinaia di metri il mare, decretando la trasformazione di Sant'Erasmo in isola.
Testimoni di questo passato di litorale sono ancora cippi di conterminazione lagunare, che dal 1791 hanno marcato il limite fra ciò che è Laguna e ciò che Laguna non è: in isola ve ne sono 16 sui 100 totali, dal cippo 29 al 44 (all’antica linea di salvaguardia lagunare disegnata dalla Serenissima è dedicato il progetto www.centocippi.it).
Il Bacàn
A due passi dalla Torre Massimiliana, c’è la cosiddetta “spiaggia dei Veneziani”. Il “Bacàn” è lo spazio acqueo costituito dalla piccola spiaggia di sabbia di Sant’Erasmo e dalla lunga secca di fronte alla bocca di porto di Lido, raggiunto in bella stagione da decine di barche che si ancorano per trascorrervi la giornata.
I lavori del Mo.S.E. (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) hanno parzialmente modificato correnti e profondità dell’area; nel 2004 le operazioni di archeologia preventiva degli scavi hanno portato alla luce due relitti tardo-medievali ("Relitti del Bacan"), il cui carico di grossi blocchi squadrati in pietra è oggi al Lazzaretto Nuovo (ecomuseo che ospita il Deposito per i beni archeologici della Soprintendenza-MIC). Il naufragio racconta la presenza dell’antico porto sul versante occidentale di Sant’Erasmo.
Il cippo 29 vicino alla Torre Massimiliana e davanti al Bacan
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